domenica 2 settembre 2012

LA GLOBALIZZAZIONE ED I CIBI SPAZZATURA




E' sempre più complicata la matassa del “mangiar bene”, le fazioni in disputa sono tutte forti e determinate a far valere la loro teoria, l'industria agroalimentare non vuole cedere neanche all'evidenza e solleva polemiche sterili e dannose per i consumatori, ma questa è un'altra storia!

Noi, che ogni giorno ci confrontiamo con la "fretta" cittadina e con il portafoglio, in un momento di profonda riflessione dove bilanci e guadagni non coincidono, siamo chiamati ad un ulteriore sforzo per cercare di capire come e cosa comprare per riempire la tavola. 

L'avvento della grande distribuzione ha globalizzato le nostre spese costringendoci a scelte forzate, sempre più persone disertano i mercati convinte del risparmio, anche in termini di tempo. Leggono le etichette e pensano di aver capito che cosa hanno comprato, non è così , la dicitura è esatta ma il contenuto, che risponde alla dicitura, non ha nulla a che vedere con il "fresco" o il "raccolto" perché... ?

Perché i tempi che intercorrono dalla raccolta al controllo e confezionamento sono lunghi, la conservazione ecc., senza contare chi coltiva con questi numeri deve adottare un sistema industriale che inevitabilmente incide sulla genuinità del prodotto finale, le celle frigorifere "spaziali" danno il colpo finale.

Non da meno è l'industria del food, ormai anch'essa meccanizzata e globalizzata, i locali sono molto simili fra loro, tanta luce, sentieri illuminati, musica e foto di appetitosi piatti di fatto inesistenti. Un forte odore di fritto che ti avvolge e ti accompagna per lungo tempo, anche dopo l'uscita, composti ai quali danno il nome di alimenti, patate, pollo, carne, pesce ecc. - cibo spazzatura a basso costo e senza il minimo sforzo, dannosissimo per la nostra salute, ma questa è un'altra storia!



Vi state chiedendo qual'è la storia... È molto semplice:



“ non mangiate nulla che la nonna non avrebbe mangiato” cibo vero, meglio se poco, ancora meglio se verde.

Le regole per una sana alimentazione sono quelle del buon senso, non serve essere degli scienziati per mangiare bene, sano e gustoso.



La scelta del ristorante è anch'essa semplice, al di la del gusto, che non è prevedibile, è impensabile che un food con una mole di lavoro di migliaia di persone possa avere roba fresca e la cucini con pochi grassi permettendo agli alimenti di fondersi tra loro e di cuocersi con tempi giusti, pensate ad un ?????????, che sbuccia le patate fresche per poi friggerle, ha ha ha, gli hamburger, il pollo e così via...,  a 5 euro a menu... , nulla togliendo all'azienda che dal canto suo fa l'impossibile per rendere quella roba molto vicina al cibo vero,  è letteralmente impensabile.

So di non aver scoperto "l' acqua calda" e non era mia intenzione.

Giochiamo con i colori, un po' come i bambini, più colori abbiamo nel piatto e più stiamo mangiando bene, cuociamo poco gli alimenti freschi e... Al prossimo post.

Buana giornata.

Fabrizio








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